Anello del MONTE ARUPACUPA e del CASTELLAZZO da DOBERDÓ DEL LAGO

03/12/2023 – Con l’escursione di oggi si visitano i dintorni del lago di Doberdò; lungo il percorso si incontrano numerose testimonianze della Grande Guerra e sono presenti numerosi pannelli esplicativi delle vicende belliche che sono accadute tra Doberdò del lago, Jamiano, il monte Arapacuopa e il monte Castellazzo. Lungo le sponde le lago di Doberdò si stanno ultimando i lavori per la creazione di un sentiero, con pannelli descrittivi che descrivono gli aspetti naturalistici e delle attività delle persone che vivevano nella zona. Punto di partenza dell’escursione è il parcheggio del centro visite Gradina appena ad est di Doberdò del lago. La strada percorsa per raggiungere il centro visite coincide con il sentiero CAI 78. Dal parcheggio si prosegue a piedi verso il centro visite e si incontrano le tabelle del sentiero nel piazzale dopo aver oltrepassato il centro visite. Si prosegue sulla strada sterrata in direzione est; si oltrepassa una vecchia cava, la pista si esaurisce e diventa un sentiero, per alcuni tratti esposto, con bei panorami sul lago. Si giunge infine alla casa Cadorna (circa 20 minuti dalla partenza) e si prosegue scendendo a destra verso il lago, lungo il sentiero CAI 72. In pochi minuti si raggiunge la palestra di roccia ed infine la strada asfaltata che collega Doberdò con Bonetti, ed il vicino parcheggio. Si prosegue in discesa attraversando la strada, verso il lago. Al successivo bivio si prosegue a destra sul sentiero CAI 72 che prosegue in direzione ovest; al successivo bivio in corrispondenza di un edificio il sentiero CAI 72 prosegue a sinistra. Quando ho percorso il sentiero, il livello delle acque del lago era alto e il sentiero CAI 72 era impraticabile. Pertanto in corrispondenza dell’edificio ho proseguito verso ovest, in direzione di Doberdò del lago, e dopo pochi metri si nota una traccia a sinistra che rimane parallela al sentiero CAI 72. Si giunge ad una pista sterrata e si continua in direzione sud, parallela al CAI 72. Ci sono alcune tracce ma il cammino è ostacolato da arbusti. Si giunge così alla strada asfaltata che collega Doberdò a Jamiano. Per evitare questo tratto difficoltoso conviene, dopo aver percorso la prima traccia più evidente, seguire la pista a destra e raggiungere la strada asfaltata Doberdò-Jamiano poco più ad ovest (tratto indicato con pallini rossi nella immagine della traccia). Giunti sulla strada asfaltata Doberdò-Jamiano si prosegue sulla strada in direzione est, verso Jamiano, costeggiando la sponda sud del lago. Dopo pochi minuti a sinistra si trova una cupola di un bunker della guerra fredda. Sulla sinistra si trovano alcune tracce che scendono verso il lago; una di questa permette di visitare il luogo detto “Portič”, luogo dove era presente un piccolo porticciolo. Dopo aver percorso una curva a 90° a sinistra, si trovano sulla destra le indicazioni per il sentiero CAI 78 in direzione del monte Arupacupa. Dopo pochi minuti si raggiunge un bivio e si segue a sinistra la pista che risale il versante ovest del monte Arupacupa. A quota 110 metri si lascia la pista e si prosegue a sinistra con il sentiero che permette di raggiungere la cima del monte Arupacupa da nord (1 ora e 40 minuti dalla partenza). Visitata la cima, caratterizzata da un vecchio castelliere e da alcuni monumenti della Grande Guerra, si prosegue sul sentiero CAI 78; al primo bivio si prosegue dritti e al successivio bivio si prosegue sempre dritti sul sentiero CAI 78, che raggiunge la strada del Vallone. Si prosegue a sinistra per 150 metri in direzione di Jamiano, facendo attenzione al traffico presente sulla strada del Vallone. Si raggiunge il paese di Jamiano nuovo, con breve deviazione per visitare la chiesa del paese (20 minuti dalla cima). Si prosegue in direzione nord lungo la strada del Vallone e dopo 100 metri si prosegue a sinistra seguendo le indicazioni del sentiero CAI 72. Al primo bivio si prosegue a destra sulla pista CAI 72; al successivo bivio si prosegue seguendo la pista a destra, lasciando a sinistra la pista CAI 72 che sale verso il monte Arupacupa. Si segue in falsopiano la pista, segnalata con bolli rossi. Dopo pochi minuti la pista diventa un sentiero che collega i tralicci della linea elettrica. Si raggiunge così la strada asfalta Doberdò-Jamiano, in corrispondenza della sponda est del lago. Si attraversa la strada e mediante la pista CAI 78 si costeggia il lago di Doberdò in direzione nord, verso il monte Castellazzo, ben visibile difronte. Si raggiunge infine un ampio prato e, dopo averlo attraversato, il sentiero CAI 78 inizia a risalire il versante sud del Castellazzo. Dopo pochi minuti si raggiunge la strada Doberdò-Bonetti e, attraversata, si continua a salire sul sentiero CAI 78 verso la cima del Castellazzo, con un bel punto panoramico (circa 50 minuti da Jamiano), posto appena ad est della cima. Si prosegue ad ovest sul sentiero CAI 78 che attraversa il ripiano che ospita l’antico castelliere. Appena usciti dal castelliere si perviene al bivio con il sentiero CAI 72, che seguiamo a destra. Dopo pochi minuti, in corrispondenza dei resti di una grande trincea della linea del Vallone, si prosegue sulla pista a sinistra che ci riporta verso il parcheggio della partenza, attraversando il pianoro del Colle Nero.
Carta Tabacco 047, CAI 72, 78, sentieri non segnalati e strade, Dislivello 370 m, Lunghezza 12,8 km, Tempo indicativo 3h30m (escluse soste), Difficoltà E, Altitudine min 20 m, Altitudine max 155 m.

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Aggiornamento del 4/5/2024
Abbiamo ripercorso l’anello il 4/5/2024 con qualche variante ed in versione più breve, lasciando fuori il passaggio per Iamiano. Evidenzio la presenza di un sentiero, non molto segnalato ma comunque ben percorribile (almeno in questa stagione, con acque abbastanza basse), che corre lungo tutto il lato sud del lago e permette di evitare il tratto di strada asfaltata Doberdò/Iamiano. Noi ne abbiamo intercettato la prosecuzione entrando all’altezza del bunker e poi l’abbiamo seguito oltre la località Portic, per poi proseguire sino al limite est del lago. La traccia non presenta problemi e si fa strada tra la vegetazione lussureggiante e invadente. Non rinvenute zecche, in cambio nugoli di zanzare mannare, consigliato repellente.

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