Anello del PICCO di GRUBIA dal RIFUGIO GILBERTI-SORAVITO

17/07/2024 – Splendido giro nello spettacolare versante nord della catena del Canin, tra carsismo ed eccezionali fioriture, sfruttando la storica mulattiera di guerra che unisce Sella Bila Pec a Forchia di Terrarossa. L’escursione nel complesso comporta un dislivello ed un impegno contenuti e, tranne nella traversata di cresta del Picco Grubia (EE), presenta in condizioni estive difficoltà limitate (E). Ad inizio stagione, oppure in caso di abbondanti nevicate tardo-primaverili come quest’anno, si possono però ancora trovare sul sentiero dei nevai da attraversare, che richiedono la necessaria prudenza. Tutto l’itinerario si svolge con diversi saliscendi nella fascia attorno ai 2000 metri, in ambiente completamente scoperto e, per la natura carsica del terreno, non si incontra alcuna fonte d’acqua. Si consiglia pertanto di munirsi di adeguate scorte idriche. Punto di appoggio e di eventuale riparo è il bivacco Elio Marussich del Club Alpinistico Triestino, situato a Sella Grubia, ben attrezzato e mantenuto con cura.

L’escursione parte dal Rifugio Gilberti-Soravito (m. 1850), raggiungibile da Sella Nevea in circa 1.45 h con il sentiero 635 oppure, durante la stagione estiva, anche tramite la cabinovia del Canin (orario 8.30-17.30, costo A/R 13,00 €), come abbiamo fatto noi. Scesi pochi metri al di sotto del rifugio, ci si trova subito al bivio con il CAI 636 per Sella Prevala (cartelli): noi ci teniamo a destra sul CAI 632, puntando a Sella Bila Pec, e ci inoltriamo su terreno roccioso nel vallone; il primo tratto di sentiero coincide con un pezzo dell’anello botanico del Bila Pec, alcuni pannelli didattici illustrano l’eccezionale flora del luogo. La pendenza, inizialmente blanda, aumenta approssimandosi alla sella, che raggiungiamo in circa 25 minuti. Il sito è occupato dai ruderi di una casermetta, con muri perimetrali molto ben conservati; per l’eccezionale panorama che offre, in particolare verso il Gruppo del Montasio e la parte occidentale della catena del Canin, Sella Bila Pec può essere già di per sé una meta appagante per una breve escursione. Il nostro percorso prosegue invece sulla bellissima mulattiera di guerra (CAI 632) che con qualche saliscendi, traversa alla base del Canin, tenendosi alta sopra il lunare altopiano carsico del Foran dal Mus. Inizialmente il tracciato sfrutta una cengia, con qualche tratto un po’ esposto, ma sempre sufficientemente comoda; in corrispondenza di uno spigolo, è necessario aggirare alcuni massi franati che hanno ostruito il sentiero originale. Quest’anno, grazie alle abbondanti nevicate primaverili, abbiamo trovato ancora 3 nevai residui da attraversare; il secondo oltrepassa un canalone piuttosto stretto e ripido, sono solo pochi metri, ma da fare con la dovuta attenzione! Lasciato a sinistra il bivio per la ferrata Julia al Canin, il percorso scende leggermente portandosi sino ad un largo conoide detritico (quota 1940 circa) e poi inizia una risalita con pendenza tranquilla e costante sino a Sella Grubia (m. 2045 – 1.40 ore dalla partenza, soste escluse), dove è posto il ben tenuto bivacco Elio Marussich; si prosegue ancora per poco sul CAI 632 dietro al bivacco, alzandosi sino all’altezza di un caratteristico muretto in pietra semicircolare; abbandonato il sentiero, ci si porta nella zona sopra il manufatto e si inizia il percorso di cresta; inizialmente questa è abbastanza ampia ed erbosa, si procede individuando qualche debole traccia e qualche ometto; più su il crinale si restringe e si fa più roccioso, rendendo il percorso sostanzialmente obbligato: sempre aiutati da qualche ometto, ci si tiene in prossimità del filo di cresta preferibilmente sul lato sud, dove l’esposizione è minore. Superato un piccolo promontorio roccioso, la pendenza diminuisce, la cresta ridiventa prevalentemente erbosa e conduce in breve e facilmente alla cima del Picco di Grubia (m. 2240 – 2.00 ore), con il suo bell’ometto di vetta. Dal praticello della cima si prosegue su terreno misto e un po’ accidentato sempre tenendosi sulla cresta e poi, dopo una discesa di una ventina di metri su facili roccette, si raggiunge il pratone che digrada verso Forchia di Terrarossa; ci si tiene al margine sinistro dei prati, dove in breve fanno la loro ricomparsa anche alcuni ometti; arrivate poco sopra il sentiero CAI 632, anziché raggiungerlo subito, noi abbiamo comunque voluto seguire gli ometti che, con percorso un po’ arzigogolato, ci hanno prima portate sopra ad un cocuzzolo con ometto e asta e poi ci hanno depositate alla Forchia di Terrarossa. Riguadagnato il comodo sentiero CAI 632 – che in questo tratto coincide con l’Alta Via Resiana – e passando alla base nord del Picco di Grubia, ci siamo quindi riportate a Sella Grubia. Dal Bivacco Marussich, abbiamo ripercorso a ritroso il sentiero CAI 632 per circa 1,5 km (15/20 minuti), per poi scendere a sinistra lungo il sentiero geologico del Bila Pec (CAI 632a – bivio segnalato da segnavia CAI alla base di un ometto). Il sentiero scende con andamento tortuoso verso il fondo dell’ampio e tormentato catino carsico, sino a raggiungere il pianoro erboso dove si trova l’ingresso dell’abisso Boegan ed un successivo praticello più piccolo, alla base del Col des Jerbis (Col delle Erbe). Il sentiero non è sempre ben visibile sul terreno roccioso, è necessario aguzzare la vista in cerca delle segnalazioni, comunque numerose, costituite da segnavia biancorossi, ometti, paletti e anche file di pietre allineate che indicano la direzione; noi abbiamo trovato ancora qualche tratto di sentiero coperto da neve, problema che si risolverà con l’avanzare della stagione. Dal fondo del Foran dal Mus (m. 1860 circa), Sella Bila Pec sembra lontanissima, in realtà si raggiunge abbastanza velocemente tramite una risalita finale in un ripido canalino roccioso, che sbuca nell’angolo della casermetta. Noi siamo ridiscese al Rifugio Gilberti-Soravito per la stessa via di salita, in alternativa nell’ultimo tratto si può anche utilizzare la seconda parte del sentiero botanico, che passa sotto alla parete sud del Bila Pec.

Carta Tabacco 019, sentieri CAI 632 e 632a (sentiero geologico del Bila Pec) e tracce deboli e discontinue sulla cresta del Picco di Grubia. Dislivello 750 m, Lunghezza 11,3 km, tempo indicativo 4.30 h (escluse soste), Difficoltà EE. Altitudine min 1840 circa (bivio sotto al Rifugio Gilberti), max 2240 (Picco di Grubia).

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