Anello del FREIKOFEL e PAL GRANDE dai LAGHETTI di TIMAU

07/09/2024 – L’escursione di oggi ci riporta sui percorsi della memoria, ed in particolare sulla dorsale compresa tra il Freikofel ed il Pal Grande, ricchissima di testimonianze della grande Guerra e vero e proprio museo all’aperto. La parte di avvicinamento e di rientro del giro avviene interamente su sentieri CAI ben segnalati e tabellati (per lo più comode mulattiere di guerra) con difficoltà di tipo E, mentre il lungo tratto sulla dorsale prevede un’esperienza maggiore (EE), in quanto utilizza sentieri non sempre agevoli e con alcuni punti attrezzati (salita al Freikofel e discesa a Sella Cavallo), oppure si svolge su tracce deboli o assenti (da Sella Cavallo alla base del Pal Grande), richiedendo autonomia di orientamento.

Provenendo da Tolmezzo sulla S.S. n. 52B che conduce al Passo di Monte Croce Carnico (attualmente chiuso per frana), si oltrepassa il paese di Timau e, dopo circa 2 km e subito dopo aver passato il primo tunnel, si gira a sinistra e si lascia l’auto nell’ampio spiazzo accanto al locale “Laghetti di Timau”. Tramite stradina bianca si risale brevemente verso la Strada Statale e la si percorre verso sinistra per circa 400 metri, sino ad individuare – sulla destra – la partenza della “Strada Romana” (“Via Julia Augusta”, segnavia CAI 161), segnalata da cartelli CAI. Si prosegue brevemente sulla Strada Romana – che corre parallela poco sopra la Statale – sino al successivo bivio (segnalazioni CAI), dove si inverte bruscamente la direzione, seguendo il segnavia CAI 402a. La larga mulattiera si inoltra in blanda salita nel bosco di faggi, oltrepassa la radura degli Stavoli Roner e poi – attorno a quota 1130 metri – perviene al bivio principale del nostro anello. Qui lasciamo il 402a che procede diritto (e che utilizzeremo per il rientro), per salire a sinistra con pendenza più decisa sul CAI 400; la mulattiera affronta il primo tratto di salita con una serie di tornanti che addolciscono la pendenza e poi si porta in una sorta di vallone, con una parete di roccia sulla destra, che risale in modo più diretto (rocce umide e, più su, qualche tratto fangoso), sino a sbucare sulle radure alla base del cocuzzolo del Freikofel, dove – a quota 1500 m circa (1.30 h dalla partenza) – si trova un quadrivio tabellato: noi svoltiamo a sinistra, seguendo le indicazioni per il 401. Una tabella avverte dell’inagibilità del sentiero, che tuttavia riguarda il tratto che dal Pal Piccolo scende al Passo (nota frana) e che noi non percorreremo. Il sentiero 401, abbastanza stretto, compie un lungo traverso nel bosco tagliando gli scoscesi fianchi sud del Freikofel (qualche metro attrezzato con cavo), poi esce su terreno più aperto, pervenendo ad una nuova diramazione. Ignorato il CAI 401a che scende in breve a Casera Pal Piccolo, ci manteniamo sul CAI 401, che risale le ripide pale erbose sovrastanti ed inizia l’aggiramento del cupolotto del Freikofel, portandosi sul suo versante ovest; ad un ulteriore bivio, abbandonato il segnavia CAI 401 che prosegue in direzione del Pal Piccolo, procediamo sul CAI 413, che raggiunge la cima dal lato nordovest, salendo nella boscaglia di mughi ed arbusti, su terreno di tipo carsico; il percorso non è esposto, ma risulta a tratti malagevole (rocce fessurate, qualcuna liscia e umida), con qualche punto facilitato da cavi e staffe. Si perviene quindi all’ampia cima del Freikofel, completamente occupata da ruderi di costruzioni belliche, con cippo con bandiere italiana ed austriaca (m. 1757 – 2.30 h dalla partenza, soste escluse). La discesa avviene sull’opposto versante, su sentiero sempre ben visibile e segnalato, che cala rapidamente verso il sottostante passo Cavallo, attraversando continuamente testimonianze della Grande Guerra. Anche da questo lato, i punti più delicati sono stati messi in sicurezza con cavi di acciaio e staffe. Poco prima di raggiungere Sella Cavallo, un cartello bilingue avverte che ci troviamo nella “Valletta della fraternizzazione e dei disertori”, evidentemente luogo ove avvenivano socializzazioni tra i soldati carnici e quelli carinziani, spesso fraterni amici e vicini di casa in tempo di pace e che la guerra aveva dichiarato invece nemici da annientare. Guadagnata anche Sella Cavallo (m. 1622 – 3.00 h dalla partenza), il nostro anello prosegue risalendo il ripido pendio del versante opposto, al quale si accede saltando (o calandosi e risalendo) una trincea. Rispetto al nostro passaggio del 2017, la debole traccia precedente è stata marcata con bolli rossi (più sbiaditi) e gialli (più recenti), che costituiscono un validissimo aiuto per trovare i passaggi di salita più agevoli, destreggiandosi tra qualche salto roccioso e ripidi verdi. Negli ultimi anni, inoltre, il bosco è rapidamente avanzato e giovani abeti stanno colonizzando buona parte della dorsale. Inizialmente la traccia piega a destra verso il fianco sud, poi si tiene in prossimità della linea di confine (qualche cippo). Si oltrepassa ancora un rudere isolato, poi la traccia e le segnalazioni si perdono seguendo le ondulazioni della dorsale e si procede liberamente, cercando sempre di mantenersi sul crinale. Risaliti con qualche difficoltà sulla quota 1756 e poi su una seconda quota di qualche metro più alta, non vi sono più problemi e si scende facilmente a vista alla successiva insellatura – raggiungibile anche dalla sottostante Casera Pal Grande di Sopra – da dove si segue una discreta traccia tra i prati che porta in breve sulla allungata cima del Pal Grande (m. 1809 – 4.00 h). Qui, tra i resti di fortificazioni e trincee, si trovano anche due semplici croci di ferro. Per la discesa si prosegue sul crinale verso est lungo una debole traccia, che – dopo circa 200 metri – si abbassa sotto la cresta e poi compie un tornante, sino ad andare ad intercettare il sentiero CAI 402, tramite il quale si raggiunge rapidamente Casera Pal Grande di Sopra (m. 1705), accogliente rifugio, curato dal CAI Codroipo (presente anche locale invernale nelle ex-stalle, acqua, libro rifugio). Si continua quindi sul CAI 402 che scende verso Casera Pal Grande di Sotto (monticata), ma che si lascia sulla destra per proseguire invece la discesa lungo il vallone del Rio Gaier; la mulattiera, con fondo in parte lastricato, divalla rapidamente nel bosco sino a giungere, sotto quota 1300, ad una biforcazione, dove si abbandona il 402 che scende verso Timau, per prendere invece a destra il 402a che riporta al bivio sopra Stavoli Roner, dove si chiude l’anello e da dove si rientra ai laghetti per la stessa via percorsa all’andata.

Carta Tabacco 009, sentieri CAI 161 (Via Julia Augusta), 402a, 400, 401, 413, 402, deboli tracce con qualche bollo e poi liberamente sulla dorsale del Rossboden. Dislivello 1125 m, Lunghezza 12,3 km, tempo indicativo di marcia 5.30 h (escluse soste e visite a fortificazioni e trincee), Difficoltà EE. Altitudine min m. 900 circa (laghetti), max m. 1809 (Pal Grande).

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