10/11/2024 – Anello di medio impegno e molto panoramico, che permette di percorrere un tratto della lunga dorsale che chiude a nord il territorio di Lauco e che culmina nel Monte Arvenis, per proseguire poi verso il Dauda. Il nostro itinerario si è snodato in buona parte su sentieri o carrareccia con segnalazioni CAI, il solo percorso di cresta da Malga di Claupa sino al Cucasit e poi la breve deviazione per il Suelias avvengono senza percorso obbligato o su deboli tracce.
La partenza avviene dal piccolo borgo di Val di Lauco (m. 1188), raggiungibile tramite tortuosa stradina asfaltata, transitando da Lauco e Vinaio. Lasciata l’auto nell’ampio parcheggio dell’ex pista da sci, si passa tra le case sino ad individuare sulla destra l’avvio del sentiero CAI 165, ben segnalato da cartelli. Seguendo i segnavia, si traversano in salita i prati, si costeggia una recinzione e poi si entra nel bosco seguendo il tracciato di una vecchia tubatura. Il sentiero prosegue salendo con buona pendenza sino a portarsi sui prati e a sboccare sulla strada carrozzabile di servizio a malga di Claupa che sale da Cludinico (Segnavia CAI 166), in corrispondenza di una curva (tavolo e panche). Ancora pochi minuti in leggera discesa e si raggiunge il complesso di Malga di Claupa (1.15 h). Si prosegue sul retro degli edifici, sino ad imboccare sulla sinistra i resti di una vecchia mulattiera inerbita (senza segnalazioni), che conduce in breve alla poco marcata Forcella Pianon. Da qui, in breve e senza percorso obbligato, si raggiunge la quota 1698, bel balcone panoramico sia sulla Val Degano che verso l’anfiteatro racchiuso tra i Monti Tamai e Arvenis. Ridiscesi a Forcella Pianon, si prosegue sempre a vista sul versante opposto, affrontando la salita che porta alla dorsale est del Monte Tribil, seguendo la quale si raggiunge facilmente la vetta (m. 1747 – 1.45 h). In cima abbiamo trovato solo un vasetto di vetro incastrato tra i sassi, contenente fogli piuttosto umidi. Si scende senza difficoltà sul lato opposto lungo una larga dorsale erbosa e ci si porta all’insellatura tra Tribil e Cucasit, appena sopra il tracciato della carrozzabile; si continua in salita per tracce sulla cresta, ora più stretta e ripida e con qualche gradino roccioso, sino a raggiungere l’ampia cima del Cucasit (m. 1731 – 2.00 h), con panorama ben più ampio del Tribil in quanto sgombra da vegetazione. Ritornati sui nostri passi sino all’insellatura, si scendono i pochi metri che ci separano dalla carrozzabile (CAI 166) che divalla in direzione sud; oltrepassati alcuni tornanti, è possibile con breve deviazione su terreno ripido e un po’ scivoloso, raggiungere anche il Monte Suelias, la cui minuscola cima è in buona parte immersa nella vegetazione e non aggiunge granché all’escursione. Ritornati sulla strada, si continua a scendere sino a sbucare nell’ampia e bucolica radura degli Stavoli Aiers (3.10 h), senz’altro meritevole di un passaggio. Tornati brevemente indietro sulla strada, un cartello sulla destra indica l’avvio del sentiero che, con un lungo traverso nel bosco (prevalentemente di faggi), ci riporta verso Val di Lauco. Il sentiero non presenta difficoltà, ma non è sempre evidente in quanto tende a confondersi sotto la lettiera di foglie secche e i segnavia biancorossi CAI sono sporadici. Si sbuca sui prati più a valle rispetto al CAI 165 percorso all’andata e si raggiungono le prime case di Val (attenzione a cani da guardia sciolti); da qui si scende sulla strada asfaltata e si raggiunge il parcheggio, chiudendo l’anello (4.00 h).
Carta Tabacco 009, sentieri CAI 165 e 166, percorso a vista sulla dorsale del Tribil e del Cucasit, dislivello 750 m., Lunghezza 11,4 km, tempo indicativo 4.00 h (escluse soste), Difficoltà E. Altitudine min 1185 m. circa (park Val di Lauco), max 1747 m. (Monte Tribil).
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