06/04/2025 – Il Canal di Cuna, che segue il corso del Torrente Comugna, è una vallata laterale della Val Tramontina, che la collega alla Val d’Arzino. Nonostante l’assenza di strade ed il conseguente isolamento, un tempo comprendeva numerosi borghi abitati, dei quali non rimangono ora che pochi ruderi fagocitati dalla vegetazione e dal muschio. Come illustrato in un pannello descrittivo nella borgata di Pascalon (San Vincenzo), la vallata ha raggiunto il picco della popolazione nel 1870 con 170 abitanti, per poi subire un progressivo spopolamento, in particolare nel 2° dopoguerra. L’ultimo abitante ha lasciato il Canale nel 1954. Attualmente, l’unico edificio in buone condizioni dell’intera vallata è la chiesetta di San Vincenzo, ristrutturata nel 1995.
L’escursione segue interamente il segnavia CAI 810, prima su strada carrozzabile con divieto di transito (da Selva Piana a Forchia Zuviel), poi su buona mulattiera (sino a Pascalon) e quindi su sentiero con difficoltà di tipo escursionistico, ma con la necessità di affrontare qualche facile guado ed un tratto franoso e dirupato, agevolato da qualche metro di cavo. Tranne la salita su strada a Forca Zuviel, che regala qualche bella visuale, specie sulle dirimpettaie Sciare, il percorso non presenta ampi panorami, in quanto si svolge nel bosco e/o in prossimità del fondo incassato del Canale. Incantevole, invece, lo spettacolo offerto dalle limpide acque del Torrente Comugna, che formano splendide pozze.
Da Tramonti di Mezzo, una stretta strada, asfaltata ma piuttosto sconnessa, permette di raggiungere in circa 4,5 km la Località di Selva Piana, dove si può lasciare l’auto in uno slargo prima di un rudere e in corrispondenza dell’avvio del sentiero CAI 830 che conduce Verso le Sciare e Casera Teglara. Si procede dritti sulla strada (CAI 810), ora sterrata, che esce dal bosco, compie un ampio tornante (eventualmente bypassabile tramite ripida scorciatoia) e termina a Forchia Zuviel (o Giuviel – m. 896 – 0.25 h), dove si trova un trivio. Tralasciata la prosecuzione a destra (CAI 831 per Malga Rossa) e quella a sinistra (CAI 830 per Casera Teglara), si procede sul CAI 810 con direzione San Francesco, costeggiando dei ruderi. La mulattiera inizialmente compie un traverso nel bosco in moderata discesa e poi inizia a scendere con qualche svolta il ripido costone che separa due rii. La discesa si esaurisce in corrispondenza di una ancona e di un ponticello, che precedono di poco un altro ponte sul Rio Cual della Barcia e l’arrivo nella piccola radura di Pascalon (1.00 h), con la bella chiesetta di San Vincenzo (aperta). Dopo Pascalon il sentiero si restringe ed inizia a costeggiare il Comugna sulla sua sinistra orografica; una paretina a picco sul torrente obbliga a percorrere un breve tratto sul letto dello stesso, poi il sentiero riprende; un ponte in buone condizioni consente il passaggio sull’altra sponda del corso d’acqua, dove inizia il tratto più pittoresco dell’escursione; il sentiero si alza un po’ sopra il torrente, traversa le scoscese pendici de La Ropata avvalendosi anche di qualche ponticello in legno e poi supera un franamento grazie anche a qualche metro di fune metallica; scende quindi di nuovo verso il Comugna e lo attraversa tramite un altro bel ponte, riportandosi alla sua sinistra; segue un facile guado sul Rio di Cerva, poi il percorso si alza nuovamente rispetto al torrente e si porta verso il Rio Giaveada, poco a monte della sua confluenza nel Comugna. Il preesistente ponte è crollato e per attraversare il rio è necessario guadarlo; il punto più favorevole si trova pochi a metri a monte delle spalle del vecchio ponte. In pochi passi si raggiungono quindi i ruderi di Piedigiaf (2.15 h), meta finale della nostra escursione. Accanto ai vecchi muri, tre cippi alla memoria di vittime dei rastrellamenti contro i partigiani. Il sentiero CAI 810 prosegue risalendo verso Sella Giaf per raggiungere poi San Francesco, in Val d’Arzino (eventuale idea per una bella traversata, che necessita però del posizionamento di una seconda auto). Noi invece rientriamo a Selva Piana ripercorrendo lo stesso itinerario dell’andata.
Carta Tabacco 028, sentiero CAI 810, sviluppo 13,7 km, dislivello 650 m, tempo indicativo 4.15 h (escluse soste), Difficoltà E. Altitudine min 480 m circa (Guado sul Rio Giaveada a Piedigiaf), max 896 m. (Forca Zuviel).
Vedi la traccia GPS su Wikiloc
Scarica la traccia in formato GPX


Lascia un commento