Anello della MONTAGNA del FERRO da MALGA COLTRONDO

22/06/2025 – Spettacolare escursione ad anello sulla Catena Carnica Principale, a cavallo tra Comelico ed Austria, che consente di percorrere un tratto della Traversata Carnica di circa 5,5 km, dalla Sella di Nemes sino ai Frugnoni, toccando anche le elevazioni de La Muta, Cima di Valbella e Montagna del Ferro. Il giro è estremamente panoramico in tutto il suo sviluppo; le diverse cime, in particolare, offrono una visuale estesa su tutte le dirimpettaie Dolomiti di Sesto, oltre che sulle vallate del Gail e della Drava. Durante tutto il cammino di cresta si incontrano numerose testimonianze delle Grande Guerra.

La salita e la discesa avvengono dal lato italiano, utilizzando sentieri CAI ben segnalati e senza difficoltà, ne’ tratti esposti. La traversata di cresta, invece, si snoda quasi interamente sul versante nord austriaco, su terreno per lo più roccioso e con qualche tratto in moderata esposizione; anche sul lato austriaco i bivi sono ben segnalati da cartelli, i segnavia invece non sono particolarmente numerosi, ma il sentiero è sempre marcato. Le cime vengono raggiunte tramite brevi deviazioni dal sentiero principale per tracce non segnalate, ma evidenti. Tutta la parte alta del percorso si sviluppa allo scoperto e non si trova acqua, presente invece in più punti sul versante sud.

La partenza avviene da Malga Coltrondo (m. 1879), raggiungibile dalla S.S. 52 del Comelico (bivio ad un tornante circa 4 km dopo Padola) tramite rotabile per lo più asfaltata, che sale tortuosamente nel bosco per circa 6 km. Presso la Malga si trova un parcheggio abbastanza ampio, nel quale si può lasciare l’auto. I gestori dell’Agriturismo sono molto gentili ed accoglienti, vale davvero la pena di fermarsi all’inizio e/o alla fine del giro per una sosta.

Appena dietro alla Malga si trova un bivio ben segnalato da cartelli CAI: abbandonata la strada che prosegue a destra in direzione del Rifugio Rinfreddo e del Col Quaternà (dalla quale rientreremo), procediamo invece sulla pista con segnavia CAI 156 che si alza nel prato, seguendo le indicazioni per La Malga di Nemes. Poco oltre, nei pressi di una torbiera, troviamo un altro bivio con il sentiero CAI 159 per Passo Silvella, ma ci manteniamo sul 156. Oltrepassato anche un grazioso specchio d’acqua, il segnavia abbandona la sterrata per continuare a sinistra su un buon sentiero, che scende verso il torrente Padola, ne segue il corso verso valle per un breve tratto e poi lo attraversa su un ponticello (m. 1870 circa – minima quota dell’anello); passato un cancelletto, si sbuca nei pascoli della Malga di Nemes. Seguendo brevemente la strada dietro agli edifici, si perviene ad un crocevia (cartelli), dove il segnavia 156 termina; proseguiamo sul segnavia 13 che, dopo un breve tratto su sentiero, si trasforma in stradina inerbita che inizia ad addentrarsi nel vallone del Rio di Pulle sino ad un bivio nei pressi di un ponticello in legno. Senza attraversare il corso d’acqua, prendiamo il sentiero n. 14 che, tra spettacolari prati e distese di rododendri, in ambiente umido, risale con buona pendenza la parte superiore del vallone, si porta all’insellatura del Monte Rosso e poi traversa verso la Sella di Nemes (m. 2429 – 2.10 h dalla partenza, soste escluse), valico sulla cresta confinaria. Compiuto il periplo del bellissimo laghetto dello Schwarzsee sul versante austriaco (piccolo cimitero di guerra) ci si avvia verso sudest risalendo i pendii erbosi per attaccare il cammino sulla dorsale di confine, utilizzando il sentiero austriaco n. 403, che si sviluppa in massima parte sottocresta sul roccioso versante nord e per qualche breve tratto sulla cresta. I segnavia sono essenziali ma sufficienti, il sentiero è sempre evidente e ben percorribile e non presenta difficoltà, se non qualche passaggio esposto nella prima parte, in salita a La Muta. Le cime de La Muta (m. 2592 – 2.30 h), Cima di Valbella (m. 2634 – 2.50 h) e Montagna del Ferro (m. 2665 – 3.30 h) si raggiungono brevemente e senza problemi dal sentiero principale tramite tracce non segnalate ma comunque evidenti. Su tutto il percorso sono molto frequenti testimonianze della Grande Guerra, quali trincee, camminamenti, ruderi di postazioni e gallerie. Scendendo dalla Montagna del Ferro verso Sella dei Frugnoni, la vista si spalanca improvvisamente sull’ampio catino dell’Obstanser See, dominato dal Rosskopf da un lato e da Cima Vanscuro dall’altro. Per scendere alla visibile insellatura, abbandoniamo per un breve tratto il sentiero 403 e ci teniamo su una traccia che corre un po’ più alta. Raggiunta la Sella, per la prosecuzione verso la cima dei Frugnoni, la possibilità è duplice: vi sono infatti due sentieri, italiano ed austriaco, che corrono paralleli a pochi metri di distanza sui rispettivi versanti della cresta. Noi ci siamo tenuti prevalentemente sul versante nord, raggiungendo la Cima dei Frugnoni (m. 2563 – 4.15 h), punto estremo del nostro percorso di cresta. Siamo poi rientrati alla sella utilizzando il sentiero del versante sud, che traversa i ripidi fianchi erbosi con andamento più regolare. Sulla Sella si ritrovano anche le segnalazioni CAI e ci si riporta definitivamente sul lato italiano; lasciato a destra il rudere di una casermetta e seguendo il segnavia CAI 160, si traversa verso sinistra (est) su mulattiera inerbita inizialmente poco evidente, ma che diventa via via più ampia e marcata nella lunga e panoramica discesa a tornanti verso Passo Silvella (4.50 h). Al crocevia sul passo, si abbandona la sterrata che scende in Val Digon, per prendere la ben visibile mulattiera (CAI 148) che risale il fianco est del Col Quaternà, recuperando una cinquantina di metri di dislivello. Si giunge così alla Sella del Quaternà, dove si stacca il sentiero per la cima. Noi invece ci teniamo sulla ampia mulattiera, che inizia la lunga discesa a svolte sul versante sud. Attorno a quota 2320 m circa, dalla mulattiera si diparte a sinistra la prosecuzione in traverso del CAI 148 per la Costa della Spina, mentre noi proseguiamo in discesa su segnavia 173 in direzione del Rifugio Rinfreddo. Compiuta una lunga serie di panoramici tornanti ed arrivati ormai al limite inferiore dei prati, si incontra il bivio de “La Ponta” (quota 2053 m), dove si intercetta il CAI 149 proveniente da Casamazzagno e si procede a destra, su quella che ormai è diventata una larga strada carrozzabile. Oltrepassato il Rifugio Rinfreddo, si affronta un’ultima piccola risalita e poi, con un paio di tornanti, ci si riporta a Malga Coltrondo, dove si chiude questo remunerativo anello (6.15 h).

Carta Tabacco 017, sentieri CAI 156, 13, 14, 160, 148, 173, 149, Alpenverein 403. Sviluppo 18,9 km, dislivello 1170 m, tempo indicativo di marcia 6.15 h (escluse soste), Difficoltà EE. Altitudine min 1870 m circa (attraversamento torrente Padola), max 2665 (Montagna del Ferro).

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