05/07/2025 – Il Pic Majot è un modesto pulpito proteso sopra Sella Nevea, ai margini del lunare altopiano compreso tra il Monte Poviz ed il Bila Pec, in uno scenario estremamente suggestivo e caratterizzato da imponenti fenomeni di carsismo. La zona è attraversata dal sentiero CAI 636a che, in circa un’oretta di panoramico cammino con modesti saliscendi ma su terreno molto tormentato e fessurato (EE – necessari piede sicuro e buon equilibrio), consente di portarsi da Sella Poviz sino al bordo del Piano del Prevala e quindi al Rifugio Gilberti Soravito.
L’anello può essere effettuato indifferentemente sia in senso orario che in senso antiorario. Noi abbiamo preferito la prima soluzione, utilizzando per la salita la comodissima Mulattiera del Poviz (CAI 636) e ridiscendendo a Sella Nevea per il più ripido sentiero CAI 635.
L’escursione è estremamente interessante per una molteplicità di motivi: storici (vestigia della Grande Guerra, soprattutto durante la salita sulla Mulattiera del Poviz), geologici (carsismo), speleologici (inghiottitoi ed abissi), paesaggistici, botanici e panoramici, con belle vedute sui gruppi del Montasio/Fuart e sulle cime della parte centrale della sovrastante Catena del Canin.
Lasciata l’auto a Sella Nevea nel Piazzale Slovenia (grande parcheggio nei pressi della vecchia funivia del Canin), si sale brevemente sulla strada a sinistra del tubo arancione del tapis roulant sino a trovare l’avvio del sentiero CAI 636 dietro il rudere della ex Baita Alpi Giulie, oppure ci si alza liberamente a margine del tapis roulant, sino ad intercettare lo stesso segnavia.
La bella mulattiera prende quota con regolarità nel bosco, portandosi su terreno via via più aperto e carsico. Lasciata sulla sinistra una traccia tra gli arbusti che conduce ai ruderi del villaggio di guerra del Poviz (eventualmente visitabile tramite breve deviazione), si raggiunge ben presto il bivio di quota 1866 m. dove, abbandonato il CAI 636 che prosegue verso Sella Robon, si segue a destra il 636a (1.50 h). Il sentiero inizia con un tranquillo traverso nella vegetazione, ma dopo un’ansa si presenta subito la prima difficoltà: il passaggio (in discesa) di una sorta di ponticello sospeso tra due inghiottitoi; si tratta di pochi metri, ma da percorrere con attenzione; ancora un traverso e si incontra un passaggio esposto per aggirare una cornice rocciosa, al quale fa subito seguito una facile discesa di qualche metro di paretina ben appigliata (1°). Il cammino prosegue poi alternando tratti comodi su buon sentiero ad altri dove ci si deve destreggiare su placche calcaree profondamente fessurate. Raggiunta un’ampia banconata calcarea abbastanza integra, sempre con percorso accidentato si procede verso ovest; oltrepassati un breve passaggio esposto e un traverso sopra una banconata inclinata, il sentiero passa alto sopra il Pic Majot (2.50 h) e poi prosegue su terreno più facile, sino ad arrivare in un bel praticello, dove è posta una centralina per rilevamento meteo. Proseguendo ancora, la via cala verso un sottostante ripiano, ormai in vista della strada dell’ex pista da sci del Prevala, che si raggiunge dopo un ultimo passaggio su terreno molto fessurato, mettendo fine alle difficoltà. Usciti sulla strada, la si segue verso ovest sino a raggiungere il Rifugio Gilberti Soravito (m. 1850 – 3.15 h – attenzione ai lavori in corso per la sostituzione della seggiovia). Sotto al Rifugio, si segue in discesa il sentiero botanico (segnavia CAI 635), che si porta ben presto sotto le impressionanti pareti strapiombanti del Bila Pec. Passando alla base, si incontra prima l’ingresso dell’abisso Novelli, da dove proviene un soffio di aria gelida e, più sotto, la grotta sede del primo Rifugio di Brazzà, ricordato da una targa nella roccia. Più in basso il sentiero si stacca dalla parete del Bila Pec piegando a destra e poi inizia ad entrare nel bosco, abbastanza ripido, ma senza particolari difficoltà. Oltrepassato il bivio con il CAI 659 (Troi dai Sachs), la discesa continua in una bella faggeta, sino ad uscire alla base del “muro” della pista da sci del Canin. Proseguendo in piano lungo la pista (senza scendere verso la sottostante stazione a valle della cabinovia) si raggiunge in breve Piazzale Slovenia, chiudendo l’anello (5 h).
Carta Tabacco 019, sentieri CAI 636, 636a, 635. Dislivello 800 m, lunghezza 10,7 km, tempo indicativo 5.00 h (escluse soste), Difficoltà EE. Altitudine min 1150 m circa (Sella Nevea, Piazzale Slovenia), max 1866 m (bivio tra CAI 636 e 636a).
Vedi la traccia GPS su Wikiloc
Scarica la traccia in formato GPX


Lascia un commento