Anello dei MONTI NEDDIS e DIMON da CASTEL VALDAJER

12/10/2025. Oggi torniamo in Carnia, sulla lunga dorsale erbosa che si alza sopra Castel Valdajer, meta sempre di gran soddisfazione per lo spettacolare panorama. Utilizzando il percorso di cresta, la strada di servizio a Casera Montelago ed il sentiero CAI 456 – che traversa sul versante nordest della catena – è possibile combinare vari itinerari ad anello, tutti remunerativi, panoramici, e senza particolari difficoltà. Questa volta abbiamo optato per la salita sulla dorsale (CAI 404) e discesa passando per Casera Montute di Mezzo (CAI 456), compiendo un anello in senso orario. La discesa utilizza un versante esposto a nord e in ombra, non consigliabile nella stagione invernale per la possibile presenza di neve dura e/o ghiaccio. L’escursione è stata compiuta in una giornata di inversione termica, che ci ha regalato aria molto mite in quota e soprattutto lo spettacolo, sempre emozionante, di un esteso mare di nubi su tutta la pianura e le vallate circostanti.

La partenza avviene da Castel Valdajer (m. 1340), raggiungibile tramite strada asfaltata da Treppo e Ligosullo per la Val Pontaiba o, in alternativa, da Paularo valicando la Forcella di Lius. Una parte del largo spiazzo attorno all’edificio è stata chiusa, resta comunque ancora fruibile una ampia piazzola per diverse auto. Ci si incammina sulla strada asfaltata sul retro del castello, lasciando subito a sinistra la carrozzabile che sale verso il Lago Dimon. Dopo circa 200 metri, ad un bivio ben segnalato da cartello CAI, si abbandona la strada per salire a sinistra sulla mulattiera con segnavia CAI 404 che sale inizialmente nel bosco, sbuca nella radura sopra Casera Valdajer e poi affronta – su terreno via via più aperto e tramite qualche tornante – la ripida risalita della dorsale. Passata la poco evidente Cima Val di Legnan (m. 1709 – 0.45 h – piccolo impianto per telecomunicazioni), la mulattiera si fa sentiero, che procede con pendenza più morbida lungo l’erboso crinale, sino a portarsi in vista della cima del Monte Neddis. Attorno a quota 1880, fare attenzione ad imboccare la traccia, non sempre evidente, che si stacca sulla destra dal sentiero CAI e raggiunge la cima del Monte Neddis dal suo lato orientale (m. 1990 – 1.25 h dalla partenza, soste escluse – in cima artistica croce di vetta con campana). Il nostro percorso prosegue – sempre su traccia – dietro la croce verso nord, prima in leggera discesa su dolci ondulazioni erbose e poi più ripidamente, per calarsi alla forcella che separa il Neddis dal Dimon (m. 1950 circa). Qui si ritrovano le segnalazioni CAI e, seguendo il segnavia 456, ci si alza nuovamente dal lato opposto della forcella, sino a portarsi sulla erbosa cresta del Dimon e quindi sulla cima (m. 2043 – 1.50 h); la vetta è contrassegnata da un semplice ometto, a pochi metri di distanza si trova anche una croce di ferro rossa. Per il rientro, siamo ridiscesi sino alla forcella tra Dimon e Neddis e qui – seguendo le segnalazioni CAI per Casera Montute di Mezzo – ci siamo portati sul freddo versante nord del Neddis, dove siamo stati in breve nuovamente inghiottiti dalle nebbie. Il sentiero divalla ripidamente, raggiungendo in meno di mezz’ora Casera Montute di Mezzo (2.35 h – abbeveratoio con acqua corrente, stalle in stato di abbandono) ed intercettando, poco sotto, la grande camionabile che prosegue verso Casera Culet e che coincide con i segnavia CAI 456 e 406. Percorrendo la strada a destra verso sud, in meno di 3 km si fa ritorno a Castel Valdajer (3.15 h).

Carta Tabacco 009, sentieri CAI 404 e 456, tracce per la cima del Monte Neddis. Sviluppo 10,4 km, dislivello 750 m, tempo indicativo di marcia 3.15 h (soste escluse). Difficoltà E. Altitudine min 1340 m (Castel Valdajer), max 2043 m (Monte Dimon).

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