26/07/2020 – Il MONTE ROBON si trova nelle Alpi Giulie sulla linea di confine tra Italia e Slovenia. Fantastica escursione dal punto di vista storico. Partenza: piazzale della funivia di Sella Nevea. Percorso: si risale la pista di sci dei Campetti tenendosi a sinistra del tunnel del nastro trasportatore. Giunti alla fine del tunnel, si risale verso destra lo stretto pendio erboso fino ad incontrare le tabelle CAI che segnalano il sentiero n°636. Nella parte iniziale il sentiero sale nel bosco per poi immettersi sul percorso della mulattiera di guerra del Poviz. La pendenza è sempre costante e si sale senza troppo sforzo, incontrando alcuni ruderi militari. Salendo il bosco si dirada e si raggiunge il tipico ambiente carsico (fessurazioni, campi solcati). Giunti a quota 1850, al cospetto del Poviz, si lasciano a destra le indicazioni per il rifugio Gilberti e si prosegue a sinistra sul sentiero CAI 637. Traversando verso est, si raggiunge sella Robon, nelle cui vicinanze sono visitabili alcune fortificazioni della Grande Guerra. Proseguendo verso nord, si raggiunge il bivacco Modonutti-Savoia e poi, per una traccia non molto agevole, segnalata con ometti, la vetta del monte Robon. Per il rientro, ritornati alla sella Robon si scende per il sentiero CAI 637, che rasenta le pareti ovest del monte Robon, prosegue fino a Pian delle Lope, ed infine raggiunge la strada asfaltata poco prima di Sella Nevea.
Carta Tabacco 19, Segnavia Cai 636/637, Difficoltà E, Dislivello 1000, Lunghezza km 12, Altitudine min 1143, Altitudine max 1980.
Aggiornamenti agosto 2024: Ritornati a Sella Robon da Sella Nevea il 31 agosto 2024, abbiamo scelto di utilizzare la panoramica mulattiera del Poviz (CAI 636/637) sia all’andata che al ritorno. La parte iniziale del sentiero presenta dei brevissimi tratti rovinati ed erosi per oltrepassare la grande barriera paramassi/paravalanghe di recente realizzazione e, poco più su, per bypassare alcuni schianti. Più in alto, abbiamo trovato un piccolo franamento di un muretto di massi che sosteneva un tornantino e un paio di buche in uno dei tanti ponti che consentono di superare i crepacci. Il resto del percorso è in ottimo stato. Gli aggiornamenti si limitano alla mulattiera del Poviz, in quanto non abbiamo raggiunto la cima del Robon, ne’ siamo scesi per il Pian delle Lope. Le foto di quest escursione si possono vedere qui.


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