Il 2 novembre 2024 abbiamo fatto ritorno sulla Cuestalta, questa volta scegliendo il percorso più breve da Malga Promosio, e compiendo sostanzialmente lo stesso tragitto sia all’andata che al ritorno, a parte un paio di scorciatoie in discesa. L’escursione risulta estremamente panoramica, svolgendosi sempre su terreno aperto ed in buona parte in prossimità della lunga cresta confinaria che si alza dal Passo Promosio, passa per la poco marcata elevazione del Monte Scarniz e termina sulla rocciosa cima della Cuestalta. Il percorso si snoda per la maggior parte su sentieri CAI ben segnalati ed evidenti, senza particolari difficoltà (E). Solo l’ultimo tratto sotto la cima presenta qualche metro di cengia stretta ed esposta su di un ripido canalone rivolto a nord e richiede passo sicuro e le dovute cautele, specie in caso di terreno umido o innevato/ghiacciato.
Lasciata l’auto nel parcheggio davanti al complesso agrituristico di malga Promosio (m. 1521), si segue la stradina, inizialmente cementata (segnavia CAI 402) che sale verso il Lago di Avostanis. Poco sotto il Rifugio Morgante, una lapide sotto a un masso a breve distanza dalla strada ricorda il punto dove venne colpita a morte dal fuoco austriaco Maria Plozner Mentil, portatrice carnica, madre di quattro figli, medaglia d’oro al valor militare. Attorno a quota 1800 metri circa (cartelli), si abbandona la pista per prendere a destra una buona mulattiera tra i prati (segnavia CAI 448) che con leggera pendenza conduce in breve a Passo Promosio (0.50 h dalla partenza), dove un cartello indica la prosecuzione del sentiero per la Cuestalta e il Rifugio Fabiani. Dopo un traverso, la via comincia ad alzarsi più ripidamente sfruttando una serie di tornanti, sino a portarsi poco sotto l’erbosa cresta dove corre il confine. Con una breve deviazione, senza percorso obbligato, si può raggiungere abbastanza agevolmente la cima del Monte Scarniz (m. 2118 – 1.45 h), contrassegnata da un semplice cippo confinario. Una piccola croce è invece posta più a ovest, a breve distanza dal sentiero (ci passeremo al ritorno). Oltrepassato il Monte Scarniz, ad una curva del sentiero si rende visibile la prosecuzione del percorso che, con qualche saliscendi e traversando lungamente i ripidi pendii erbosi del versante sud della dorsale, conduce sino ai ruderi di una casermetta, sopra i quali si alza sui prati sino a raggiungere il filo di cresta; una stretta cengia di alcuni metri ben esposta su un ripido canalone volto a nord consente di guadagnare una sorta di selletta con minor esposizione, dalla quale si risalgono i pochi, ripidi metri che ci separano ancora dalla cima della Cuestalta (m. 2198 – 2.30 h), dove ci attende una croce con cassettina e libro di vetta. Il panorama, complice anche la limpida giornata autunnale, è immenso. Per il rientro (2.00 h) abbiamo ripercorso a ritroso la stessa via, utilizzando però una scorciatoia su comoda mulattiera (non segnalata ma evidente), che in pochi minuti ci ha portati dal Passo Pramosio alla strada, e successivamente una seconda scorciatoia per evitare un tratto di strada sino al Rifugio Morgante.
Carta Tabacco 09, sentieri CAI 402 e 448, scorciatoie non segnalate, liberamente il breve tratto per raggiungere la cima dello Scarniz. Dislivello 800 m, Lunghezza 10,2 km, tempo indicativo 4.30 h (escluse soste), Difficoltà EE (E fino ai ruderi della casermetta sotto la Cuestalta), altitudine min 1521 (Casera Promosio), max 2198 (Cuestalta).
Vedi la traccia GPS su Wikiloc
Scarica la traccia in formato GPX


Lascia un commento