Nel secondo giorno del trekking di due giorni tra i monti della val Zemola, si effettua una traversata in senso orario della intera valle. Dal rifugio si segue verso nord la strada di servizio della cava (percorsa il giorno precedente) (CAI 381). Dopo circa 20 minuti lasciamo la strada e seguiamo a sinistra le indicazioni del sentiero CAI 381 per casera Bedin di sopra e rifugio Maniago. Si percorre il sentiero nel bosco, si passa la deviazione per forcella Zita e si raggiunge la casera Bedin di sopra (circa 40 minuti dal rifugio Cava Buscada). Si prosegue verso la testata della val Zemola, si oltrepassa prima il bivio con le indicazioni per il sentiero Zandonella e poi per il sentiero CAI 374 e con un ultimo tratto di salita si raggiunge il pianoro che ospita il rifugio Maniago (circa 2 ore dal rifugio Cava Buscada). Da rifugio si prosegue verso sud seguendo il sentiero CAI 908. Nella prima parte si rimane in quota e poi si perde un centinaio di metri di quota. Si prosegue con alcuni saliscendi e si oltrepassano 6 canali più o meno profondi. Giunti sotto il Col di Galvana, si sale in modo deciso un dislivello di circa 130 metri. Dal colle (quota 1663m sulla Tabacco) si prosegue sul sentiero CAI 908 e in pochi minuti incontriamo la deviazione per forcella Val de Forscia, che si raggiunge in pochi minuti risalendo il pendio erboso (circa 1 ora e 50 minuti dal rifugio Maniago). Dalla forcella il panorama si apre verso sud-est su Cimolais. Decidiamo di salire sul monte Porgeit; l’idea era quella di traversare il pendio orientale del monte Porgeit seguendo la traccia puntinata indicata sulla carta Tabacco, che ci dovrebbe portare sulla dorsale sud-est del monte, nei pressi di una forcelletta. Non trovando segni di questo sentiero, decidiamo di seguire le tracce che risalgono in modo diretto il pendio subito a destra dalla forcella. Salendo, il pendio si fa più ripido e facendo presa anche sui ciuffi d’erba si perviene ad una antecima a nord della cima principale; dalla antecima si prosegue in direzione della croce su cresta erbosa, con un breve tratto di cresta stretta ed esposta. Dalla cima (circa 25 minuti dalla forcella Val de Forscia) notiamo una traccia evidente nei pressi di una forcelletta sulla dorsale sud-est del monte Porgeit poco sotto la cima e che coincide con la fine del sentiero segnato sulla Tabacco e che pensavamo di percorrere partendo dalla forcella Val de Forscia. Pertanto scendiamo con attenzione sulla cresta sud-est e seguiamo in discesa a sinistra la traccia evidente che dovrebbe traversare il pendio orientale e portarci alla forcella Val de Forscia; la traccia è evidente e perde rapidamente quota. Dopo pochi minuti la traccia diventa meno evidente e decidiamo di traversare il ripido pendio erboso al nostro fianco, intravedendo dalla parte opposta qualche segno di passaggio tra uno sperone roccioso e qualche albero. Riusciamo così a rientrare alla forcella Val de Forscia. Dalla forcella rientriamo sul CAI 908 e raggiungiamo in pochi minuti la casera Galvana. Dalla casera scendiamo nella faggeta verso valle tramite il sentiero CAI 908, fino a raggiungere il greto del torrente Zemola. Lo attraversiamo e tramite pista forestale che segue la sponda destra del torrente Zemola rientriamo al parcheggio (tralasciare le indicazioni per il sentiero CAI 374 che si incontrano sulla pista e che ci portano verso casera Ferrera). Escludendo la deviazione (per escursionisti esperti) dalla forcella Val de Forscia per salire alla cima del monte Porgeit, la difficoltà del percorso è di tipo escursionistico.
Carta Tabacco 021, Sentieri CAI 381, 908 e pista forestale (tracce per salire sul monte Porgeit), Dislivello positivo 820m, Dislivello negativo 1400m, Lunghezza 14,8 km, Tempo indicativo: 6h20m (escluse soste; 5h20m escludendo la salita la monte Porgeit ), Difficoltà E (EE per la salita e discesa del monte Porgeit dalla forcella Val de Forscia), Altitudine min 1190m, Altitudine max 1865m.
Varianti: il secondo giorno si può salire al monte Borgà e rientrare al rifugio Cava Buscada e scendere a casera Mela per il sentiero dei cavatori. In alternativa si può seguire il CAI 381, salire il monte Zita, rientrare sul CAI 381, proseguire fino al rifugio Maniago e scendere a casera Mela con il sentiero CAI 374.
Link al 1° giorno del trekking

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