Il Monte Borgà si trova nel Parco Naturale delle Dolomiti Friulane nel Gruppo Clautani. E’ caratterizzanto da un versante nord dirupato e da un versante sud prativo e meno inclinato. Il punto di partenza si trova nel paese di Casso raggiungibile dalla Valcellina o da Longarone. L’escursione prevede un anello che parte da Casso e, dopo aver aggirato tramite una cengia ampia ma esposta una parete rocciosa, risale il versante prativo sud fino alla Forcella Piave a quota 2000m. Da lì si scende sul versante nord per qualche metro, per poi risalire un canalino erbso che porta sulla cresta sommitale. Dopo aver incontrato il sito dei Libri di San Daniele, si prosegue sempre per cresta fino alla cima a quota 2228m. Per la discesa utilizzare il sentiero Cai 381 che scende direttamente ad Erto e poi, grazie al “Troi del Carbon”, si rientra a Casso al punto di partenza. Il percorso non presente difficoltà, ma richiede una buona preparazione fisica visti il dislivello e la ripidità dei sentieri. (Escursione con Genny Masotti e Marco Degano). Carta Tabacco 021, Sentiero Cai 372-381-380, Difficoltà E, Dislivello 1400 circa, Lunghezza 11,50 km circa, Altitudine min 910, Altitudine max 2228.
LIBRI DI SAN DANIELE
Durante l’escursione ci siamo imbattuti in uno spettacolo della natura, i cosiddetti “Libri di San Daniele” (o Lastre di San Daniele, secondo gli abitanti di Erto e Casso): sono delle particolari formazioni rocciose di natura calcarea che si presentano come grandi pagine di roccia appoggiate le une sulle altre e che danno l’idea di essere dei libri aperti. La loro origine è chiara: alla fine del Giurassico e durante tutto il Cretaceo inferiore la zona delle attuali Prealpi Carniche era coperta da un mare profondo con calcari selciferi, calcari marnosi di colore chiaro e calcari nodulari, che costituiscono proprio i cosiddetti Libri di San Daniele; quest’ultimi hanno subito nel corso del tempo una forte erosione soprattutto per quanto riguarda l’argilla rossastra posta tra i più resistenti strati di calcare nodulare. La differente resistenza all’erosione delle due tipologie ha portato all’isolamento delle lastre di calcare nodulare rosato.
Il nome di Libri di San Daniele deriva da una leggenda che narra come il protettore dei viandanti, appunto Daniele, avesse accumulato queste lastre per costruire il pavimento di una chiesa.
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